Dire che è stata una scampagnata sarebbe irrealistico: la sveglia alle 4.00 si fa sentire sempre di più col passare degli anni. Alle 11.00 comunque ero davanti al Museo del Prado, dove mi ha colto di sorpresa la coda: non l’avevo messa in conto! Ho provato a scavallarla mostrando a un’addetta il tesserino di giornalista, ma non c’è stato verso. Sono stato però fortunato. Dopo due minuti di fila mi si è avvicinato un turista chiedendomi se fossi da solo. Ho pensato che volesse affiancarsi per fare la coda insieme, ma dietro avevo solo un paio di persone… E invece mi ha chiesto se volessi un biglietto d’ingresso. Ho accettato ben volentieri, ringraziandolo, ma senza dirgli che comunque non avrei pagato, in quanto giornalista. Mi sono mosso subito verso l’ingresso, prima che cambiasse idea o volesse almeno una parte del costo del biglietto… A mia discolpa dico che ho agito così per la fretta di entrare a visitare la mostra di Rogier van der Weyden (motivo della gita lampo) e l’appannamento da sonno troppo presto interrotto. Fatto sta che verso le 11.15 ero dentro al Prado ad ammirare i capolavori di Rogier. Poco prima delle 17.00 ho preso la metro verso l’aeroporto.
Le foto si leggono in senso orario:
– Visita della mostra van der Weyden (su ALIBI).
– Caffè prima della visita (su Tazzine d’Italia).
– Pausa pranzo: bocadillo con iberico.
– Omaggio a Robert Campin e Jan van Eyck.
– Visita della mostra Animali e faraoni al CaixaForum (su ALIBI).
– merenda prima di tornare in aeroporto.