Ormai ci siamo abituati a consultare con trepidazione la tabella che ogni sera dirama la Protezione Civile, con il numero dei contagiati e delle vittime del Coronavirus. Sembra un bollettino di guerra.

Ieri, 9 marzo (ricorrenza del mio trentesimo anniversario di fidanzamento, ma questa è un’altra storia…), ho deciso di fare il punto delle mie esperienze culturali vissute nel 2020. Ne è uscita una tabella che mi piace definire “bollettino di pace”. Ho letto poco, ma mi sono spostato tanto, anche se la tabella non riporta – ovviamente – i viaggi a cui ho dovuto rinunciare per le restrizioni in atto da diversi giorni.
La speranza è che il “bollettino di guerra” della Protezione Civile possa presto presentare cifre sempre più basse nelle colonne dei contagiati e dei morti, fino a scomparire nello 0.
Abbiamo tutti fame di vita che per me vuol dire fame di cultura.