
Uno dei “progetti” di quest’anno è dedicato a Shakespeare (da un po’ di anni, in realtà, me ne sto interessando). Mi piacerebbe riuscire a vedere tutte le sue opere teatrali e non soltanto i grandi classici: da Macbeth a Riccardo III, da Giulio Cesare ad Amleto, solo per citarne alcuni.
Il 2019 si è aperto, in realtà, con i Sonetti, “traditi e tradotti” da Dario Iacobelli e interpretati da Lino Musella. Poi è stata la volta de “La tempesta di Shakespeare” di e con Ferdinando Bruni: uno degli spettacoli più belli che ho visto negli ultimi anni.
C’è molta Tempesta in questo abbrivio di anno. C’era nel “Doctor Faustus” di Thomas Mann che ho letto a gennaio. C’è, naturalmente, in “Vivere nella tempesta” di Nadia Fusini che ho appena preso in biblioteca. E dietro, l’Odissea…