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Belpais

Dio legge nei cuori. Io leggo El País

Sulla panchina con Maigret

8 Giugno 2020 by Saul

Sta riprendo quasi tutto, più o meno come prima. C’era da aspettarselo. O forse la vediamo così come vorremmo che fosse. Osserva Cesare – acutamente, come sempre – nel III libro del De bello gallico (Sulla guerra gallica) che “gli uomini credono volentieri ciò che desiderano”. Vale oggi come duemila anni fa.

Non è ancora tempo di spiagge e ombrelloni (non per noi, almeno), ma sento forte il richiamo di letture “eccitanti”. Noto che si fa più intenso quando sono alle prese con libri interessanti sì, ma che richiedono molta concentrazione. Mi ci vuole una distrazione intelligente. Quand’ero giovane la risposta erano i gialli di Agatha Christie. Da qualche anno, invece, sono le inchieste di Maigret.

Georges Simenon, "Maigret e l'uomo della panchina", Adelphi

Negli ultimi due giorni mi sono divorato “Maigret e l’uomo della panchina”. E mi ha preso una voglia matta di mangiare in un bistrot o in una brasserie di Parigi (no, la Brasserie Dauphine non esiste. Ho controllato. Ma leggete questo articolo interessante di Peter Foord). Anzi, ancora meglio: mi è venuta voglia di sdraiarmi in una spiaggia greca a leggere Maigret sognando di essere a Parigi. Ma andrebbe bene anche sdraiarmi su una delle poltroncine verdi dei giardini delle Tuileries sognando di essere in un ristorantino greco. O nel “nostro” bar del Mani…

Archiviato in:Lo zibaldone di Saul Stucchi

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