
Ieri sera ho visto l’Akhnaten di Philip Glass, trasmesso gratuitamente in streaming dal Metropolitan Opera di New York. Non è stato come assistervi di persona. Stavo scrivendo “ho avuto la fortuna di…”. Beh, no: non è stata fortuna. Mi sono organizzato per tempo e ho aperto il portafoglio, quando un pochino potevo, per concedermi questo godimento due volte, entrambe all’English National Opera Coliseum di Londra (nel 2016 e nel 2019).
Non è stato come in quelle occasioni, ma è stato comunque emozionante. Con l’aggiunta delle interviste ai protagonisti da parte di Joyce DiDonato (che ho sentito cantare all’Opéra Royal de Wallonie di Liegi nel 2018).
Poi oggi, per caso, ho assistito alla diretta del Museo Egizio di Torino su Facebook dedicata al periodo amarniano. Due giovani egittologi, Martina Terzoli e Alessandro Girardi, hanno raccontato le vicende di Akhenaton e della sua capitale “Orizzonte di Aton”, di Nefertiti e delle loro figlie, della famiglia “allargata” di Amenhotep III e, naturalmente, di Tutankhamon.
Così mi è venuta voglia di tornare a Berlino. Nel frattempo farò un salto a Torino.