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Belpais

Dio legge nei cuori. Io leggo El País

Lo zibaldone di Saul Stucchi

Quattro mesi con Raskòl’nikov

26 Agosto 2019 by Saul

Copertina di "Delitto e castigo" di Dostoevksij, edizione Garzanti

Ci pensavo da un po’: sarebbe ora di riprendere in mano i capolavori di Dostoevskij. Ma quando? Ma come? In questi mesi sto leggendo di tutto, sempre più di un libro alla volta, spesso senza un ordine evidente o nascosto. Ma in fondo un po’ mi mancano le “letture a tappe forzate”, vere e proprie imprese eroiche… La “Storia di Roma” Einaudi, la “Storia della decadenza e caduta dell’Impero Romano” di Edward Gibbon, la “Biblioteca” di Fozio, “Giuseppe e i suoi fratelli” di Thomas Mann… Tanta roba!

E nulla di meno sarà la lettura a tappe forzate di “Delitto e castigo” di Dostoevskij, già letto ai tempi del liceo. L’idea è di affrontarlo – di goderlo – 5 pagine al giorno, dal primo settembre alla fine di dicembre. 621 pagine nell’edizione de I Grandi Libri Garzanti, per la traduzione di Giorgio Kraiski, in 122 giorni (da un calcolo veloce ho capito che negli ultimi giorni dovrò portare a 6 pagine la dose quotidiana, per far quadrare i conti).

L’opera è divisa in 6 parti seguite da un epilogo: dunque 7 parti in totale. Sarebbe bello condividere questo viaggio di carta con altri lettori (con la libertà di leggere il libro in altre edizioni e traduzioni) e fare il punto alla fine di ciascuna parte: impressioni, note, dubbi, riferimenti, incroci e quant’altro…

Chi trascorrerà i prossimi 4 mesi in compagnia di Raskòl’nikov?

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Una settimana senza

4 Agosto 2019 by Saul

Si è appena conclusa una settimana senza. Senza orologio, scarpe, rasoio, rotonde, semafori, televisione, Netflix. Una settimana d’immersione nel Mani. Naturalmente è impensabile (ma davvero, poi?!) anche solo immaginare di dilatarla fino a coprire le restanti cinquantuno. Bisognerebbe almeno che servisse a ricaricare le batterie. Bisognerebbe niente: bisogna quello che è. Bisogna il presente.

Archiviato in:Lo zibaldone di Saul Stucchi Contrassegnato con: Grecia

Quindici Al Venticinque

10 Marzo 2019 by Saul

Cena al ristorante Al Venticinque di Milano

Come ho scritto nel post precedente, “Il primo scalino”, ricorreva in questi giorni il nostro quindicesimo anniversario di nozze. Per festeggiarlo ci siamo regalati una cena al ristorante (Officina Enogastronomica) ALVenticinque di Milano, in viale Monte Nero, ovviamente al 25.

A fare da colonna sonora c’erano le canzoni di Rino Gaetano che ai maschi della famiglia ricordavano tanto il viaggio lungo il fiume Ebro dell’anno scorso, che ho raccontato a puntate su ALIBI Online.

Per i maggiorenni due calici di Chianti ad accompagnare l’ottimo antipasto di salumi e formaggi, gli spaghettoni cacio e pepe e la torta al cioccolato: senza latte, burro e farina. Solo bontà. E crema BIO di pistacchi.

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Il primo scalino

3 Marzo 2019 by Saul

Saul Stucchi, Il grande giocatore Pottinger, Diario 27.02.2004

Il 27 febbraio del 2004, giusto alla vigilia del mio primo matrimonio (la settimana dopo mi sarei sposato per la seconda volta, sempre con la stessa donna…), usciva in edicola il n. 8 dell’anno IX di Diario.

In copertina, nella fascetta in basso, c’era il richiamo a un articolo pubblicato alle pagine 46-49, intitolato “Il grande giocatore Pottinger”. Era il mio primo articolo pubblicato su un giornale che non fosse di informatica e, soprattutto, che portasse la mia firma.

Allora non lo sapevo ancora, ma avevo un radioso futuro alle spalle.

Trascorsi 15 anni, è già tempo di un primo bilancio. Inutile indorare la pillola. Non ho ottenuto quello che volevo. Non ho raggiunto l’obiettivo che mi ero posto. Non vivo di giornalismo. Addirittura non ho nemmeno un lavoro. Eppure.

Eppure rimane vero (almeno per me, e tanto mi basta) quello che avevo scritto sulla copia che avevo appeso all’ingresso della casa in cui abitavamo a quel tempo. Sono gli ultimi versi di una poesia di Kavafis, intitolata “Το Πρώτο Σκαλί”, ovvero “Il primo scalino” (o “gradino”).

La dedico (ancora) a me stesso per festeggiare 15 anni di sconfitte.

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Modena

24 Febbraio 2019 by Saul

Un giorno a Modena - febbraio 2019

L’Egitto mi ha chiamato a Modena. A motivare la gita è stata infatti la piccola esposizione (quanto piccola l’ho capito solo de visu) “Storie d’Egitto” allestita ai Musei Civici.

Ne abbiamo approfittato per visitare la Galleria Estense, ricca di splendide opere, tra le quali spiccano le tele del Tintoretto e il “Ritratto di Francesco I d’Este” di Velázquez che da solo varrebbe il viaggio attraverso la Pianura Padana.

E poi un veloce salto in Duomo, ma solo dopo aver gustato i panini del Giusto Gusto (e le strisce di Peanuts) e prima di bere un ottimo espresso monorigine Etiopia da Menomoka.

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